Occupandoci di grandi alberi, non poteva mancare una visita a Badia Prataglia nell’arboreto più antico d’Italia. Impiantato nel lontano 1848, data storica di inizio della prima guerra d’Indipendenza. Siamo nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il Granduca di Toscana Leopoldo II nel 1846 lo affidò alla gestione di un boemo Karl Siemon (Carlo Siemoni). Questi iniziò una raccolta di molte piante forestali provenienti da tutto il mondo, allo scopo di verificarne l’adattamento con l’ambiente dell’Appennino tosco-romagnolo nella prospettiva di impiegarle poi per i rimboschimenti. Abbiamo visitato l’arboreto che comprende molte specie. Noi di molisealberi raramente ci siamo trovati tante piante da riconoscere in spazi affascinanti come questo. Come al solito abbiamo pensato di fotografare alcuni grandi alberi. Siamo partiti da una Sequoia.
Interessante è una Thuja plicata Donn ex D. Don. chiamata il Cipresso rosso occidentale. Originario dell’America settentrionale con un tronco bello grosso e con i caratteristici rami arcuati. Queste piante raggiungono anche i 70 metri di altezza, ma bisogna andare in California e in Canada per vedere un po’ di giganti. Noi ci accontentiamo di questa di Badia Prataglia.
Ci vorrebbero arboreti come questi un po’ in tutta Italia. Quante sfumature di colori verdi si vedono dall’alto, uno spettacolo unico di un centinaio di alberi di diversa specie.
Vicino l’arboreto c’é un museo intitolato allo stesso Siemoni e realizzato nel 1985. Espone soprattutto le principali specie forestali spontanee e quelle introdotte in Italia: esemplari secchi incorniciati, sezioni di tronchi di alberi, legni intaccati da insetti, campioni di legni di specie forestali.